Timidezza o introversione, non asocialità
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Dic

È facile confondere una persona timida o introversa con una asociale

 
È facile confondere una persona timida o introversa con una asociale

Alzi la mano chi è stato definito asociale. Io sono stata definita asociale, e pur sapendo di non essere asociale, non ho gradito questo giudizio in quanto affrettato e quindi superficiale. È facile definire una persona come asociale se non la si prova a conoscere. È questo perché è facile confondere una persona timida o introversa con una asociale. Anche se alla fine non è così difficile comprendere la differenza tra una e l’altra, molte persone credono di sapere. Una persona introversa non è per forza timida, preferisce dedicare poco tempo alle relazioni sociali, ma questo non significa che non ha legami importanti nella propria vita. In poche parole, è selettiva e preferisce avere poche relazioni, ma profonde, di qualità.

 

Una persona asociale si isola perché si sente inadatta

Una persona asociale invece, si isola perché si sente inadatta e perciò evita le relazioni sociali, probabilmente a causa di traumi vissuti, e di conflitti inconsci, che la fanno sentire inadeguata. Le ragioni possono essere tante, e non si dovrebbe mai giudicare, ma accogliere questo tipo di persone. Non c’è nulla di male nel apprezzare ogni tanto la solitudine, evitare luoghi e persone stressanti che non sempre sono lì per socializzare, ma per altri motivi. È più gratificante socializzare con persone che si apprezzano, che sono reputate significative nella propria vita. Piuttosto che partecipare a eventi privi di interesse, pur di uscire di casa, scelgono di interagire e condividere il proprio tempo con poche persone ed in intimità.

 

Non confondere una persona selettiva con una persona asociale

Sicuramente c’è chi confonde una persona selettiva con una persona asociale, semplicemente perché non ha capito che la persona selettiva ha imparato che è importante scegliere chi si vuole avere intorno. Non è importante avere un numero illimitato di persone nella rubrica, di persone che realmente non conosci e non ti conoscono. La persona asociale non cerca il contatto con le altre persone perché non desidera interagire con esse, e le ragioni possono essere diverse. Le persone asociali si possono aiutare in autonomia praticando la meditazione guidata o facendo semplici esercizi di respirazione. Può essere utile anche scrivere un diario emotivo, dove esprimere e analizzare i propri stati d’animo, per capire come funzionano le nostre emozioni e a prenderne consapevolezza. Perché non sono né le persone e né le situazioni che viviamo a far nascere le nostre emozioni, ma come noi le giudichiamo. Siamo noi a crearle.

 

Soluzioni per aiutare le persone asociali

Una buona soluzione, per aiutare le persone asociali, può essere anche la terapia, attraverso la quale si comprende e poi si affrontano le cause di questo comportamento. Il supporto professionale di uno psicoterapeuta è essenziale per poter esplorare i propri conflitti interiori e per affrontare situazioni relazionali difficili. E poi, cosa buona e sana per tutti, asociali e non, è costruire di confini sani, è essenziale per proteggere il proprio benessere nelle relazioni. Imparare a dire di “no” quando necessario e stabilire limiti chiari con gli altri aiuta a creare un contesto sicuro per interazioni autentiche e sostenibili. Questi strumenti integrati con un supporto professionale, possono favorire un cambiamento positivo, aiutando l’individuo a superare le barriere relazionali e a costruire una vita sociale più appagante.  

 

Differenze tra timidi e introversi

Solitamente le persone timide sono indecise, insicure e impacciate, ed esitano ad agire a relazionarsi con gli altri. Pare che la timidezza sia una caratteristica presente in varia misura in tutti gli individui e che abbia anche aspetti positivi. Se le persone timide sono silenziose e riservate, quelle introverse preferiscono stare da sole, e il confine tra le due è molto sottile. Una caratteristica non esclude l’altra, e ci sono persone che le hanno entrambe. Oggi giorno sono in molti a pensare che l’estroversione sia un tratto di personalità desiderabile, ma allo stesso tempo anche l’introversione è un altro aspetto della personalità altrettanto prezioso e affascinante. Gli introversi sono tendenti alla tranquillità, alla riservatezza e all’introspezione. Spesso preferiscono trascorrere del tempo da soli, per poter riflettere e per concentrarsi su se stessi.

 

Essere introversi non significa necessariamente essere timidi

Essere introversi non significa necessariamente essere timidi. Gli introversi prediligono le connessioni più profonde e significative. Preferiscono la qualità nelle relazioni alla quantità delle relazioni e solitamente sono ottimi ascoltatori. Con la loro presenza tranquilla creano un ambiente confortevole per l’altro. Molti di loro possono essere sia introversi che estroversi, ma ciò dipende un po’ dalle situazioni. Gli introversi sono attenti osservatori, e chi osserva parla meno. A differenza  delle persone timide che nelle situazioni sociali spesso provano ansia quando devono affrontare qualcosa di nuovo, o hanno paura di essere giudicati. Gli introversi non provano obbligatoriamente ansia quando interagiscono con gli altri, ma semplicemente preferiscono la tranquillità e la riservatezza.

 

Apprezzare le diverse personalità all’interno della società

Tuttavia, la timidezza e l’introversione possono coesistere in diverse misure nelle persone. In più, non tutte le persone timide sono necessariamente introverse, e viceversa. Pertanto, prima di esprimere giudizi, conviene conoscere, comprendere e magari apprezzare le diverse personalità presenti all’interno della società. Dunque, è facile confondere una persona timida e introversa con una asociale. Essere diversi dagli altri non è un male, e non ci si deve sentire né migliori né peggiori. Dobbiamo vivere e apprezzare gli altri così come sono, nella loro diversità e unicità. E non posso non dare la notizia, a coloro che criticano e giudicano le particolarità di queste persone, che nessuna delle due caratteristiche è patologica di per sé.